Soave Classico

Sapido e minerale, eppure arcano:
elegante danza divina sul cratere del vulcano.

 

È il Soave secondo Balestri Valda; inconfondibile per la sua caratteristica mineralità, esprime pienamente il nostro terroir vulcanico.
Fresco, fruttato, piacevolissimo.

Quando l'etichetta racconta un terroir

L’etichetta gioca con colori e motivi grafici per rendere omaggio al tema del vulcano e quindi alla mineralità del nostro vino.

 

La corona simboleggia la tradizione medievale di Soave con il castello che ancora domina il nostro orizzonte.

 

Al centro l’elemento fondamentale del nostro terroir, il vulcano, circondato dalle colline del Soave Classico in cui Balestri Valda coltiva le proprie uve.
Dal cratere non erutta più lava bensì un grappolo d’uva; a Soave i suoli vulcanici sono infatti un’eredità risalente a milioni d’anni fa.

 

Alla base il suolo; vivo, fertile, ricco di minerali.

Vini e vulcani

I vigneti Balestri Valda si collocano all’interno di un grande bacino vulcano-tettonico delimitato a ovest dalla linea di Castelvero e a est dalla linea Schio-Vicenza.

 

Esiste una relazione tra suoli composti da basalti e la ricchezza gustativa e l’equilibrio che si riscontrano nei vini che da essi provengono.

 

I basalti sono rocce vulcaniche che si sono formate per cicli successivi di eruzioni che si sono protratti per tre cicli geologici, tutti in ambiente sottomarino. Le eruzioni hanno dato origine a prodotti vulcanoclastici di diversa colorazione dal grigio, al giallo, al rossiccio, in relazione all’ambiente di formazione e al grado di ossidazione. L’azione degli agenti esogeni ha poi agito in modo differenziale sui diversi substrati vulcanici, contribuendo a rimodellare il paesaggio e a portarlo alle sue forme attuali.

 

I basalti poveri in silicio e ricchi in magnesio e ferro, tendono ad assorbire tra l’85% e il 99% dei fosfati aggiunti a queste rocce. Di conseguenza eventuali fertilizzazioni periodiche vanno ridotte notevolmente a livello di frequenza, anche in virtù delle forti capacità drenanti di queste rocce.

 

Ma nei nostri suoli non c’è solo il basalto; il sasso nero si mescola infatti con il calcare bianco creando una miscela di minerali da cui la vigna sa trarre beneficio.

 

I calcari sono ciò che resta di antichi fondali sottomarini; questi sedimenti ricchi in carbonato di calico, depositandosi sul fondo del mare, hanno intrappolato animali e conchiglie che oggi ancora possiamo riconoscere in fossili dalle forme più curiose e varie.