Sengialta

Il “sengio” nel nostro dialetto è una roccia basaltica nera, di origine vulcanica; questo vino è infatti piena espressione della vigna da cui proviene.
Un piccolo paradiso naturale circondato dal bosco in cui anche le api hanno felicemente trovato casa.
Vigneto Sengialta è il simbolo di ciò che Laura sta cercando di realizzare con l’aiuto della solida esperienza del padre; il rispetto della natura e della biodiversità in vigna, non per moda ma per intima credenza, si unisce a pazienti affinamenti delle annate in cantina.
Rotondo, con accentuate note minerali al palato, rivela un naso complesso di fiori di acacia e ginestra, salvia, pesca e note gessose.
Si presta perfettamente all’invecchiamento.

Apicoltura e biodiversità

Vi chiederete perché abbiamo tanto a cuore le api.
Ebbene le api, pur essendo tanto piccole e delicate, hanno un ruolo cruciale in natura.

 

Senza di loro la stessa sopravvivenza dell’uomo sulla terra sarebbe a rischio. La maggior parte delle piante coltivate per l’alimentazione umana ha infatti bisogno dell’impollinazione da parte degli insetti pronubi.
Senza contare le piante spontanee, a loro volta importantissime per la biodiversità. Se sparisse l’ortica, ad esempio, più di un centinaio di insetti da essa ospitati sarebbe in pericolo.
Difendere le api oggi significa quindi salvaguardare l’ambiente in cui viviamo e la sua biodiversità.

 

 

Purtroppo la moderna agricoltura industrializzata caratterizzata da monocultura, diserbi e impiego di pesticidi chimici ha reso l’ambiente di molte aree inospitale agli insetti impollinatori.

 

La nostra idea di agricoltura è diametralmente opposta e si fonda sul rispetto; nei nostri vigneti, boschi e frutteti le api trovano una casa felice.

 

Diventando apicoltori Laura e il marito Federico hanno sperimentato in prima persona come ogni azione umana, piccola o grande, abbia un effetto sull’ambiente.
“Ci sentiamo grati per tutto ciò che le api ci donano e insegnano” dice spesso Laura. “Salvarle è il minimo che possiamo fare”.

Vini e vulcani

I vigneti Balestri Valda si collocano all’interno di un grande bacino vulcano-tettonico delimitato a ovest dalla linea di Castelvero e a est dalla linea Schio-Vicenza.

 

Esiste una relazione tra suoli composti da basalti e la ricchezza gustativa e l’equilibrio che si riscontrano nei vini che da essi provengono.

 

I basalti sono rocce vulcaniche che si sono formate per cicli successivi di eruzioni che si sono protratti per tre cicli geologici, tutti in ambiente sottomarino. Le eruzioni hanno dato origine a prodotti vulcanoclastici di diversa colorazione dal grigio, al giallo, al rossiccio, in relazione all’ambiente di formazione e al grado di ossidazione. L’azione degli agenti esogeni ha poi agito in modo differenziale sui diversi substrati vulcanici, contribuendo a rimodellare il paesaggio e a portarlo alle sue forme attuali.

 

I basalti poveri in silicio e ricchi in magnesio e ferro, tendono ad assorbire tra l’85% e il 99% dei fosfati aggiunti a queste rocce. Di conseguenza eventuali fertilizzazioni periodiche vanno ridotte notevolmente a livello di frequenza, anche in virtù delle forti capacità drenanti di queste rocce.

 

Ma nei nostri suoli non c’è solo il basalto; il sasso nero si mescola infatti con il calcare bianco creando una miscela di minerali da cui la vigna sa trarre beneficio.

 

I calcari sono ciò che resta di antichi fondali sottomarini; questi sedimenti ricchi in carbonato di calico, depositandosi sul fondo del mare, hanno intrappolato animali e conchiglie che oggi ancora possiamo riconoscere in fossili dalle forme più curiose e varie.